In attesa del Natale fermentavamo scrivendo liste enormi di regali

Ovvero… il Natale visto da un banco della scuola Elementare Alcide de Gasperi.

Roma, 7 Gennaio 1971

Tema: Come ho trascorso le vacanze di Natale.

Mi sono divertito molto nelle vacanze di Natale e ho fatto molte amicizie, c’erano tanti bambini e ragazzi simpatici fra cui un certo Marco (come me) che aveva almeno undici anni e (vi assicuro) è davvero molto simpatico e spiritosissimo.

Con lui mi sono molto divertito. Quando si decideva dove andare per sciare io ero sempre deluso ma poi mi piaceva molto il posto. Io sono andato in molti posti: alle Gravare, al Pratello, all’Aremogna, ma la gita che mi è piaciuta di più è quando sono andato alle Toppe del Tesoro.

Io sono andato in queste Vacanze di Natale in: bidonvia, seggiovia, cabinovia, schilift, ma la peggiore di tutte queste è di certo la manovia.

Però ci si divertiva molto anche nell’albergo, nell’albergo si leggeva, si guardava la televisione, si giocava (soprattutto a carte).

Quando si girava per Roccaraso (però dove c’era la neve), io mi interessavo alle tante orme che si vedevano sulla neve (di animali).

(voto: 8) – Maestra Mazzetti

L'immagine può contenere: 4 persone, tra cui Marco Tosi, spazio al chiuso

Roma, 13 Dicembre 1971

Tema: Preparativi per le feste Natalizie

In giro si nota molto l’atmosfera di Natale, che Natale si avvicina sempre di più, e ho visto che pure nei cantieri (anche se piccola) qualche abbelizione c’è.

E poi nei negozi si vede che pure lì si aspetta Natale e poi sono pieni di giocattoli pronti per noi.

Vicino alla mia casa c’è la Standa che è piena di palle colorate da comprare oppure da non comprare, che vuol dire che le hanno messe lì per abbellire.

Pure nelle case e nelle scuole come la nostra abbiamo abbellito con delle decorazioni di Natale e poi abbiamo fatto l’albero di Natale.

Siamo tutti molto contenti.

Adesso nella nostra classe si fa il Presepe, ma non un Presepe con i pastori e altra roba comprata, ma con della roba fatta da noi e quindi colorata.

Nei fiorai come quello davanti al Viale Jonio non ci sono più fiori, ma alberi di Natale.

L’arrivo del Natale si capisce pure dal temperamento. Adesso la gente va ha sciare nei posti freddi e lontani oppure nei posti (sempre freddi) ma vicini.

Nei grandi negozi come la Standa e l’Upim si vendono giacche a vento o sci e racchette. Mi ricordo che la prima maestra che ho avuto, quando sbagliavo a sciare (perché era una maestra di sci) mi chiamava con rabbia: <<Mirco!>> perché era Tedesca.

Questo mese per me è pieno di feste ma quella che sento di più è il Natale. Questo mese per me è pieno di feste perché c’è: la mia festa, quella di mio fratello e la vigilia di Natale, Natale, San Stefano, che è l’onomastico di mio cugino, e Capodanno.

In casa mia la roba di Natale è ancora in cantina, ma presto la tireremo fuori.

Vicino a casa mia c’è la Standa e vicino alla Standa c’è un palazzo, anzi, molti palazzi e vicino ai palazzi ci sono dei pini, così certi ingegnieri hanno attaccato delle grosse decorazioni di Natale che consistevano in una luna di sughero e una Befana e un Babbo Natale che con una astronave tutti e due atterranno con dei doni.

(voto: 7) – Maestra Mazzetti

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Roma, 18 Dicembre 1972 

Tema: In attesa del Natale

Io, e anche gli altri da piccoli in attesa del Natale fermentavamo scrivendo liste enormi di regali.

Noi allora il Natale ce lo vedevamo così:

– L’albero abbellito pomposamente che scintilla di mille colori, ai suoi piedi migliaia di regali incartati di carte splendenti.

Poi si passa a l’apertura dei regali, e allora tu lanci grida di gioia vedendo il regalo che desideravi da tempo e intorno tutta un’aria di gioia e felicità insieme.

E a dir la verità io e anche gli altri ce lo vediamo così ma se noi, però lasciamo quel modo di festeggiare il Natale e cerchiamo il vero significato del Natale (siccome noi ormai siamo grandi possiamo capire il vero del Natale, quella ricorrenza dell’avvenimento avvenuto duemila anni fa: La nascita di Gesù).

Certo per noi la nascita di Gesù è stato un beneficio e quindi quando noi lo festeggiamo dobbiamo divertirci.

Ieri, a messa, è venuto un ragazzo della parrocchia. Ha fatto un discorso che mi ha colpito, parlava di noi che ci chiudevamo nel nostro egoismo non pensando agli altri, e poi alle persone misere, povere, che per loro il Natale è un giorno come gli altri, anzi, forse più triste e angoscioso degli altri giorni perché al vedere passare tanta gente felice, piena di regali mentre loro sono ignorati da tutti.

Quel ragazzo era molto bravo ed ha parlato che lui e altri compagni lavoravano per guadagnare soldi e spedirli in Mato Grosso e altri posti.

Poi, ha concluso il suo discorso dicendo: non vi voglio rovinare il Natale ma pensate anche a loro. A me il Natale non me lo ha rovinato.

Buon Natale.

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